L’albero di Natale o si ama o si odia. C’è chi arriva fino all’ultimo per farlo perchè detesta stare lì a mettere lucine e decorazioni tutta la sera (poi però vi piace averlo acceso in salotto!) e chi, come me, lo vive come un vero e proprio rito. Fin da piccola mi divertivo come una matta ad aiutare mia madre nella scelta dell’albero perfetto e nelle operazioni di addobbo.
A me erano destinati i rami più bassi perchè era pericoloso salire sulla scala (“e che palle!” pensavo ogni volta). Soprattutto agognavo ad appendere la preziosa stella di vetro soffiato in cima. E invece a me toccavano solo i puffi di plastica (che non si rompevano ma tanto una pallina ogni volta la rompeva mia madre tiè) e le decorazioni in legno.
Crescendo la passione per l’albero di Natale non è diminuita per niente, e ho anche trafugato da quello di famiglia i miei addobbi preferiti. Prima fra tutte la palla del mio primo natale, datata 1981, e qualche piccolo aggeggio in legno, ormai mezzo rotto, ma il ricordo dell’attesa di Babbo Natale con quei piccoli pezzi sghembi rimane vivo e vegeto!
Per praticità, tempo fa, ho trovato un mini presepe da appendere, e via anche quello sull’albero!
Anche perchè il presepe della mia infanzia era di dimensioni imponenti, con tanto di cascata d’acqua e muschio vero. Se dovessi rifarlo oggi in casa mia potrei tranquillamente dormire sul pianerottolo perchè non ci sarebbe più un centimetro calpestabile in casa!
Ogni anno poi per tradizione compro (o trafugo) una nuova decorazione…la pallina a forma di testa di Michey Mouse comprata a New York quando vivevo lì, il piccolo cuore di vetro soffiato letteralmente rubato al Four Seasons di Firenze durante il matrimonio di mio cugino (il 21 Dicembre…come resistere!). Quest’anno l’ho addirittura scelta ad Agosto!! Durante il viaggio di nozze, tappa a San Francisco, io e il mio neo marito decidiamo incoscientemente di attraversare il Golden Gate in tandem. Stremati raggiungiamo Sausalito dall’altra parte del ponte e troviamo un negozio che vende decorazioni natalizie tutto l’anno!! E così, piena di orgoglio, mi riporto a casa un piccolo Cable Car con tanto di campanella. Lo so è una roba da pazzi ma quando si parla di Natale come si fa a non diventare tutti un po’ più sciocchi e sdolcinati?!
Ah ovviamente Ugo abbaia regolarmente al filo di luci mentre lo giro intorno all’albero cercando di non intrecciarmi. Risultato…si incastra lui combinando uno dei suoi disastri. In effetti però si diverte come un matto.
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